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IL FASCINO INDISCRETO DI CERTE PAROLE OSCURE

Posted by Daniela (daniela) on Mar 07 2016 at 5:07 PM
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IL FASCINO INDISCRETO DI CERTE PAROLE OSCURE Il gruppo Incipit, sorto lo scorso anno presso l'Accademia della Crusca in seguito alla pubblicazione del volume "La lingua italiana e le lingue romanze di fronte agli anglicismi" (reperibile in rete, sotto forma di libro elettronico, ma pure ordinabile su supporto cartaceo tramite una "stampa a richiesta"), ha finora diffuso cinque comunicati stampa che riguardano nell'ordine: "hot spot, voluntary, disclosure, smart working, bail in, stepchild adoption". Rammentiamo che lo scopo di Incipit è di suggerire tempestivamente efficaci equivalenti italiani di forestierismi importanti per la vita sociale e civile. Il compito non è facile, soprattutto poiché si scontra con una ben nota esterofilia/esteromania della lingua e della cultura italiane, frutto, ancora oggi, dei molti danni causati dal fascismo con la sua sbilenca volontà di autarchia linguistica. Per molto tempo questa ipoteca ha tarpato le ali a una serena riflessione sul tema dei forestierismi, ma negli ultimi anni qualcosa pare essere cambiato, non solo sul fronte dei linguisti, ma più in generale per molti parlanti, stufi di un acritico atteggiamento subalterno reputato, se non proprio esteromane, perlomeno provinciale. A testimonianza di ciò vi è il successo della petizione “dilloinitaliano", lanciata in rete da Anna Maria Testa, che ha raccolto in pochissimo tempo quasi 70 mila firme. Le proposte del gruppo Incipit hanno suscitato molta attenzione nei media italiani e tutto sommato, anche se non sono mancate le reazioni perplesse, l'accoglienza è stata perlopiù positiva. Si veda in particolare il dibattito tuttora in corso suscitato dalla proposta di FRANCESCO SABATINI, presidente onorario della Crusca, di preferire "adozione del configlio" al crudo anglicismo, oltretutto di ostica pronuncia, "stepchild adoption". "Configlio" è una parola nuova e come tale ha suscitato reazioni di segno diverso. Essa si inserisce però in una serie già esistente ("compare, consuocero...") e come tale rimanda a un meccanismo linguistico molto produttivo quale la formazione per analogia. Come ha rilevato MICHELE CORTELAZZO in un particolareggiato e bell'articolo del 19 febbraio scorso su "Il Piccolo" di Trieste, ora non resta che aspettare ciò che deciderà la comunità dei parlanti: "configlio" saprà imporsi così come è stato il caso per "autista" proposto nel 1932 al posto di "chauffeur" da BRUNO MIGLIORINI, grande glottologo amico del Canton Ticino, oppure farà la fine della "fubbia", scomparsa nelle nebbie dell'anonimato dopo la proposta del 1987 di ARRIGO CASTELLANI, grande specialista di italiano delle origini, il quale l'aveva formata ricalcando il meccanismo alla base di "smog" ("smoke + "fog", "fumo" + "nebbia")? Le prime reazioni a "adozione del configlio" sono state varie, alcune istintive ("suona bene"; "suona male") altre più tecniche e di sostanza (sul prefisso "con-"). Andrà però in ogni caso ricordato che "configlio" si propone come parola d'uso e non come termine tecnico, per il quale Incipit ricorda la possibilità di optare per "adozione del figlio del partner", espressione più lunga e più trasparente, che con il passare del tempo pare aver trovato un suo diritto di cittadinanza. Indipendentemente da quel che accadrà, "stepchild adoption" è un buon esempio di come una novità possa diffondersi a macchia d'olio, grazie anche al fascino invadente di ciò che non si capisce bene. (Tolto dal Corriere del Ticino del 5 marzo 2016, a firma ALESSIO PETRALLI)

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