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LA FIGURA IERATICA DELLO SCRIBA ANTICO, CUSTODE SAPIENZIALE DELLA CONOSCENZA - Un dotto volume di Louis Godart esplora le origini della scrittura nelle grandi civiltà

Posted by Daniela (daniela) on Sep 14 2023 at 11:27 AM
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Chi ha inventato la scrittura; quando e perché in altre parole l'uomo ha iniziato a scrivere? Domande non secondarie per chi è interessato alle vicende umane, visto l'impatto che questa "geniale trovata" ha avuto in molte civiltà del pianeta fino ai nostri giorni. Una scoperta umana o un dono divino? Se diamo ascolto alle tradizioni, e limitatamente al nostro orizzonte culturale, dobbiamo parlare di un regalo divino. Lo dice Berosso, saggio babilonese del IV-III secolo a.C.: gli uomini "vivevano senza ordine e disciplina come bestie"; concetto ribadito in una tragedia di Eschilo dove Prometeo insegna agli uomini le arti e i mestieri, i riti religiosi, l'arte della divinizzazione e l'agricoltura, la civiltà insomma, compresa quindi la scrittura. Fin qui il mito. La realtà è che a un certo punto dello sviluppo umano, con la nascita di realtà socialmente differenziate e strutturate, è nata la necessità di registrare e tramandare una serie di "notizie", elementi utili al buon funzionamento dello Stato. Poi è venuto tutto il resto che conosciamo, L'ultimo lavoro del grande studioso di linguaggi antichi LOUIS GODART, intitolato I custodi della memoria. Lo scriba tra Mesopotamia, Egitto ed Egeo, edito da Einaudi, prende proprio spunto da questa affascinante tematica per analizzare le molte testimonianze relative alla figura dello scriba, delineandone i tratti comuni e le differenze nelle tre grandi culture nate attorno al Mediterraneo, con particolare attenzione al mondo egeo, Minoici e Micenei, a torto considerati "i parenti poveri" e lo scarso numero di testi scritti in geroglifico cretese, scrittura lineare A e lineare B, in rapporto a quelli mesopotamici ed egizi; e per il fatto che gli scribi egei sono per lo più anonimi a differenza dei colleghi mediorientali che hanno lasciato tracce significative di sé e del loro lavoro. Ma la scrittura si era palesata già verso la metà del IV millennio. In Egitto i primi testi risalgono al 3320 a.C., scoperti in una tomba di Abido con centinaia di vasi associati a "etichette" in osso recanti i nomi dei vari prodotti conservati all'interno; i geroglifici verranno più tardi in un continuo processo di evoluzione. I Sumeri verso il 3250 a.C. inventarono segni incisi nell'argilla per memorizzare operazioni contabili - scrive ancora GODART - usando dei pittogrammi che col tempo si mutarono in un sistema capace di tradurre non più le sole immagini, ma i suoni della lingua parlata, dando vita alla scrittura cuneiforme. Nel mondo egeo dobbiamo aspettare diversi secoli prima di avere testimonianze di scrittura: è alla metà del III millennio che appaiono le "cretule" in argilla con stampato un sigillo, usate per chiudere vasi, panieri o magazzini; anche queste si evolvettero in un sistema sillabico adattato alle diverse esigenze fonetiche dei cretesi e successivamente dei micenei. Chi deteneva la capacità di scrivere aveva dunque anche conoscenze magiche e aritmetiche che facevano di lui un personaggio di rango a corte: un artigiano con conoscenze in molti settori della produzione artistica. E qui, allargando l'orizzonte, mi viene da pensare all'arte della calligrafia nelle culture araba, cinese e giapponese.

Marco Horat

LOUIS GODART, I custodi della memoria. Lo scriba tra Mesopotamia, Egitto ed Egeo. Einaudi Pagg. 302, Euro 30

(articolo tolto dal Corriere del Ticino del 13 settembre 2023, pag. 31)

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