La trasferta (avvenuta nei primi giorni del mese di agosto) avrebbe dovuto avvenire con un pulmino, ma data la forzata assenza di due soci, si è svolta con due comode e capienti vetture. Partenza di buon mattino, raccolta dei partecipanti nei punti prefissati e via... verso un castello (ci viene detto). Il castello si trova all'estero, varchiamo infatti i confini della patria per sconfinare nel Lichtenstein. Assente il Principe non siamo stati ricevuti a corte, ma un ottimo banchetto da una panoramica terrazza affacciata sull'ampia valle ci consola. La convivialità scioglie gli imbarazzi e le lingue, l'atmosfera diventa quella dei compagni in vacanza, che qualcuno paragona all'atmosfera che si crea anche tra i membri del Gran Consiglio durante la loro annuale 'passeggiata'. Qualche svizzero confessa di non aver mai visitato questa Regione. Se qualcuno pensava ad un viaggio tranquillo e riposante si è dovuto presto ricredere: al termine del pranzo un lungo, interessante percorso attraverso la Svizzera centrale ci ha portato ad alte vette sotto una pioggia scrosciante e quando già tutti pregustavano (verso le ore 19) di poter adagiare le spossate membra in un comodo letto, l'istinto teutonico degli organizzatori balzava evidente per una continuazione del viaggio in rapida e ripida discesa verso il lago dei 4 cantoni. Nessuna sosta, ma solo un rapido pensiero a Guglielmo Tell nel momento del veloce passaggio vicino alla stele che lo ricorda. Un accogliente albergo ci attende finalmente con una cena non certo frugale, che ravviva nuovamente gli umori e che si prolunga ampiamente oltre l'orario di termine del servizio della efficiente e carina cameriera. Lucerna diventa la meta del nostro giorno seguente, dopo l'attraversamento del famoso ponte di legno, un efficiente battellino della navigazione ci porta all'Hotel Hermitage per un pranzo di alta qualità in un'ampia sala con spettacolare vista sul lago e sui monti. È il momento dei ricordi e dei pensieri per chi non c'era, il momento dei ripensamenti per quanto è avvenuto in questi 30 anni. In particolare il pensiero va a Mauro Panzera ideatore e punto di riferimento della associazioni ticinesi, in questo momento con qualche problema di salute. Anche qualche pensiero è rivolto al prossimo futuro, all'evoluzione della nostra associazione e si pensa al nuovo nome che essa dovrà assumere per segnare il passaggio di obiettivi. Il rientro a Lucerna sembrerebbe anticipare il finale di questo viaggio a sorpresa, ma le sorprese non finiscono mai. Sosta con passeggiata romantica nell'ora del tramonto in un punto panoramico: è una villa gentilizia in cui oggi si possono svolgere manifestazioni e matrimoni (c'è anche una annessa chiesetta) il che dà la stura a possibili futuri incontri per festeggiare nuove unioni stenografiche nazionali ed internazionali. Poi si punta verso il Ticino, sorpassato il San Gottardo inaspettatamente le vetture si inerpicano per una buia strada, e i fari inquadrano alla fine una latteria per una sosta veloce. La velocità degli stenografi cresce in senso inverso, a dimostrazione della relatività einsteiniana, la sosta si allunga anche per la visita/dimostrazione del funzionamento tecnologicamente avanzato, ma rispettoso della natura, di questo caseificio. Ormai le sorprese sono finite: si sa che ci attende il triste momento del progressivo scioglimento della comitiva, i più lontani giungeranno alle loro abitazioni verso le due del mattino ed Isa sperimenterà il ritorno alla gioventù con una traversata solitaria in notturna della sua amata Milano. |